Sul Gianicolo, luogo dove secondo la tradizione venne crocifisso a testa in giù San Pietro, Bramante è incaricato di costruire un tempietto dedicato appunto al martirio di San Pietro.
Al centro di un cortile, circolare e non realizzato, Bramante concepisce il suo tempietto, anch'esso a pianta circolare e sollevato da terra da tre gradini.
Dodici colonne doriche racchiudono il "naos" e sostengono una sorta di loggiato da dove parte il tamburo finestrato che sostiene la cupola.
Da sempre il cerchio rappresenta il mondo, ma anche la perfezione. Dirà il Palladio a proposito del Pantheon: "figura del mondo" e a proposito del tempio di Vesta: "fatto... a somiglianza dell'elemento della Terra per la quale si sostiene la gente humana".
È indubbio che il Bramante davanti a un tema così carico di significati non gli abbia esplorati.
l tipo che utilizza è il tempio rotondo periptero descritto da Vitruvio e ha probabilmente come modello simbolico il tempio di Vesta, custode del focolare e della famiglia dello Stato, come San Pietro è il custode della Chiesa.
In sezione, secondo l'interpretazione di Bruschi, le tre parti distinte, cripta, peribolo delle colonne, cupola rappresentano nell'ordine, ad esempio, la Chiesa romana delle catacombe, la Chiesa militante, dominatrice del mondo e la Chiesa trionfante con a capo Cristo nella gloria del cielo. Sempre secondo Arnaldo Bruschi la presenza del tempio da al cortile una connotazione urbana. La città ideale dell'Umanesimo, fatta ad anelli concentrici... "...una scena urbana in miniatura che ben si adatta a significare l'idea della città resa perfetta e divina dall'azione della Chiesa...".
Il Tempietto é studiato da molti, tra i più illustri Palladio e Serlio che lo elencavano accanto alle opere più prestigiose degli antichi.
San Pietro in Montorio è ritenuto una delle più perfette costruzioni rinascimentali.
IMMAGINI DELL'OPERA
«More is not Less» Robert Venturi